Eccomi, sono una Dietista, ma non una Dietista “classica”: io non lavoro con le diete!😊  In che senso?
Con “dieta” si intende tutto ciò che è regole, privazioni, doveri, schemi o piani alimentari, app contacalorie, porzioni da pesare, diete ipocaloriche, diete restrittive…finalizzate al controllo dell’alimentazione o del peso o al dimagrimento. Se scegli di iniziare un percorso con me, non farai niente di tutto questo.
Innanzitutto perché oggi sappiamo che le diete che forzino un dimagrimento o una perdita di peso non sono efficaci a lungo termine e hanno diversi rischi (aumento di peso, peggioramento del rapporto con il cibo e il corpo, disturbi alimentari…). Sappiamo invece grazie alla ricerca degli approcci medici Health At Every Size che la nostra salute non dipende dal nostro peso e possiamo prendercene cura senza diete dimagranti, senza schemi alimentari rigidi, senza proibizioni e privazioni.
Come Dietista utilizzo quindi un approccio di Alimentazione Intuitiva e Consapevole: ti aiuterò a prendere consapevolezza di quali alimenti sono importanti per nutrirti, saziarti, darti energie e rispondere ai bisogni del corpo…alimentazione non è però solo nutrimento “fisico” e affinché sia equilibrata serve quindi imparare a “fare pace” e includere in equilibrio quei cibi che la Cultura della Dieta etichetta come “sgarri” “junk food” “schifezze”, che possono rispondere invece a importanti bisogni di piacere, gratificazione, conviviali, sociali, culturali…
Se hai anche un rapporto difficile o di amore-odio-insicurezza con il cibo, questo approccio fa quindi proprio per te.
Ti guiderò a comprendere con più chiarezza e fiducia i segnali (fame, appetito, sazietà, energie, segnali enterocettivi) che il tuo corpo ti comunica e con cui puoi essere perfettamente in grado di autoregolarti nelle tue scelte alimentari.
Infine ma non per ultimo, se hai anche un rapporto difficile con il corpo o ti senti insoddisfattə del tuo aspetto, insieme cercheremo di capirne le cause e cosa possiamo fare per migliorarlo, senza dieta, senza dimagrimento forzato.

COSA SI FA IN UN PERCORSO DI ALIMENTAZIONE INTUITIVA E CONSAPEVOLE ?

🌸 riconoscere la grassofobia e la Cultura della Dieta, quindi pensieri, assunzioni, regole (es "sano/non sano" "ingrassante/dimagrante" "giusto/sbagliato" "sgarro") e comportamenti disfunzionali che peggiorano la qualità di vita, la relazione con il cibo e il corpo, l'immagine corporea e che ostacolano il soddisfacimento dei bisogni del corpo e della Persona
🌸 capire cosa significa realmente per sé "salute e benessere" in una prospettiva autodeterminata
🌸 definire i propri obiettivi di salute e benessere, riconoscendo e distinguendo bisogni e desideri
🌸 acquisire strumenti e consapevolezze volte al saper curare le proprie abitudini alimentari e di stile di vita, allenandosi all'ascolto e al rispetto dei segnali di bisogno (energie, fame, appetito, sazietà, digestione, funzione intestinale...), legittimando anche il piacere del mangiare e l'utilizzo consapevole e di benessere del cibo come strumento di regolazione emotiva
🌸 allenare un modo di mangiare presente e funzionale che facili un maggiore ascolto dei segnali corporei e la scelta consapevole
🌸 scoprire modi nuovi di coltivare accettazione e una buona relazione, immagine e soddisfazione corporea che non passino dal controllo e dalla manipolazione del corpo e dell'alimentazione
🌸 scoprire il proprio range di peso e forme corporee naturali e coltivare un'osservazione non giudicante del peso

....NEI PERCORSI AFFERMATIVI DI GENERE

La comunità Queer ha familiarità con il significato di "liberazione da stigma, discriminazioni, stereotipi" eterocisnormati e di rivendicare la propria identità, il proprio spazio, valore e orgoglio. Molte persone Queer sono anche grasse ma tendono ad essere discriminate anche all'interno della stessa comunità LGBTQIA+ a causa di pregiudizi e stereotipi, quando invece avrebbero bisogno di essere viste, rappresentate, incluse e affermate.
Anche persone magre o "conformi" della comunità beneficierebbero dalla liberazione dalla grassofobia interiorizzata, soprattutto in relazione al rischio disordini e disturbi alimentari che è elevato nella comunità Trans e Non-Binary.

Da Dietista alleata, collaboro con il Centro SuiGeneris di Milano nei percorsi affermativi di genere adottando un approccio non focalizzato sul peso H.A.E.S. :
🤎 alleato, affermativo, validante e inclusivo verso tutti i corpi
💜 fondamentale nella prevenzione e nella terapia di disordini e disturbi alimentari
💙 permette di migliorare stabilmente la relazione con il corpo, l'immagine corporea e l'autostima in modo inclusivo ai corpi di ogni peso, taglia, forme
💚apre alla possibilità di coltivare una relazione intuitiva, consapevole, funzionale e serena con il cibo e il movimento e coltivare quindi benessere autentico e autodeterminato
💛 alleato nel sostenere, gestire e combattere apertamente la grassofobia medica e culturale negli ambienti di vita
♥️nei percorsi medicalizzati: comprendere i cambiamenti fisici indotti dalle terapie, abbassare o contenere i fattori di rischio, curare lo stato nutrizionale e la salute in modo indipendente
dal peso, favorire esiti delle terapie mediche

QUI TROVERAI L'USO DELLA SCHWA ("ə") E SOVRAPP*SO E OB*SITÀ ASTERISCATI

La schwa (ə) è il simbolo grafico che vuole rappresentare una desinenza finale neutra: è utilizzata nel linguaggio moderno inclusivo per non utilizzare il "maschile generale" per rivolgersi a persone con diverse identità di genere e/o per non specificare i pronomi delle persone di cui non si conosca l' identità di genere e/o per includere le persone che non si riconoscono nel binarismo di genere.

Utilizzo i termini “ob*sità” e “sovrapp*so”, dove l’asterisco serve a parlare del termine (sempre in senso critico!) senza utilizzare il termine stesso come tale. Questa è una scelta e una pratica voluta da diverse persone appartenenti al movimento di fat-acceptance. Perché? Perché i termini – nel linguaggio medico-scientifico e nella nostra cultura e società- hanno un’accezione negativa, patologica e stigmatizzante: l’asterisco serve per poterne parlare spogliandole dell’accezione negativa, patologica e stigmatizzante.

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